I Todeschini di Stenico
Si tenga presente che ceppi di Todeschini sono presenti oggi in molte parti dell’Italia settentrionale, specie in Lombardia, Veneto e Piemonte, con rari casi nell’Italia Centrale e sporadiche presenze persino in Sicilia e Sardegna. In Trentino ne troviamo in Valsugana e in Valle del Chiese, ma quello che a noi interessa è il ramo di Stenico.
In questo piccolo paese delle Giudicarie, un tempo vero ombelico della vita politica e sociale del territorio trentino compreso tra la Gola del Limarò, la sella di Andalo, il Passo di Carlomagno, il fiume Caffaro e il Passo del Ballino, troviamo tracce di questa stirpe già nel tardo medioevo, infatti, la famiglia Corradi, che ancor oggi è presente in paese, ha il proprio capostipite in Corrado figlio di Giovanni Todeschini, che appare per la prima volta nel 1375, e da questo anno se ne può seguire ininterrottamente la linea di successione. I Corradi, avuto riguardo alla continuità dei feudi, appartengono con molta probabilità alla stirpe di Bozone di Stenico che apparve per la prima volta nel 1155 nel Giudizio di Dio di Movlina e dal 1171 fu il primo feudatario del castello; nel 1375 Corrado (Chunradus) del fu Giovanni Todeschini ricevette in qualità di tutore i feudi dei suoi nipoti e subito dopo, nel 1390, i propri antichi feudi di famiglia. Quindi i Corradi, in antico, erano Todeschini.
A parte questo, colui che può essere considerato il capostipite di questo ramo della famiglia è Rocco Battista Todeschini, merzaro (mercante) bergamasco, che il primo febbraio 1735, nella sua casa in Stenico, per appianare certe divergenze con due commercianti bresciani riceve in pegno: 2 mezzane di lardo di 7 pesi, 2 formaggi di 4 pesi, 1 schioppa ed un paio di pistole bresciane e altri due schioppi, promettendo di portarsi entro tre mesi a Brescia per chiudere i conti.
Il mercante Rocco Battista Todeschini, proveniente dalla zona di Bergamo, viene quindi a Stenico nei primi decenni del Settecento e vi si stabilisce con la famiglia, la moglie Lucrezia e i figli Paolo, citato più volte nei documenti notarili di quegli anni, e Bartolomeo.
Con ogni probabilità Rocco Todeschini per il suo commercio si sposta frequentemente tra Trentino e Lombardia, ma nel 1740 decide di mettere radici a Stenico, apre una bottega e compera diversi fondi nel circondario: un’arativa a Val, un’arativa al Vignal, un’altra arativa vignata con marogna a Val aderente alla sua proprietà, un prato vignato a i Dossi di Premione, un prato a Seo al Prà di S. Michele, ancora un’arativa vignata a Val confinante a mezzogiorno con la sua proprietà, un’arativa in Valcajà o Falapan e un altro fondo ai Dossi di Premione.
Paolo Todeschini nativo di Bergamo n. 1720 nel 1764 a Stenico gestisce un’osteria (Stenico Foro Vicariale n° 25)
Il 19 aprile 1739 a causa di una lite tra Romedio qm Gregorio Sicheri e i suoi nipoti Carlo, Gregorio e Giuseppe qm Domenico olim Gregorio Sicheri, sorta per una pergola posta tra le abitazioni dei contendenti, Romedio spara un’archibugiata che ferisce gravemente il nipote Gregorio. Il ferito muore dopo tre giorni di agonia e l’omicida fugge riparando a Verona. Nel settembre del 1740 il fuggiasco, che ha lasciato la moglie e molti figli in giovane età, per poter ritornare in patria e si offre di risarcire la parte lesa. A quel tempo, anche nei gravi casi di omicidio, per non mantenere il colpevole nelle prigioni pubbliche si condonava la pena qualora si arrivasse a tacitare il danneggiato o la sua famiglia mediante un congruo indennizzo. La pace viene conclusa con il pagamento di 400 fiorini ragnesi ai figli della vittima, 50 alla vedova, più 20 fiorini per messe in suffragio del defunto. Per far fronte alla spesa, vengono impegnati vari fondi e permutato il molino rodano superiore di proprietà di Romedio, con un altro inferiore più piccolo di proprietà di Carlo Sicheri. Il fuggitivo può così rientrare a Stenico, ma, a causa dei disagi subiti durante l’esilio e per le sofferenze dovute a tutta la questione, muore subito. Nel maggio del 1741 viene fatto l’inventario di tutti i suoi cospicui beni e, per soddisfare i creditori, la vedova mette in vendita la casa con orti e cortile che il 4 agosto 1741viene acquistata da Rocco Todeschini. (Casa di muri murata e di paglia coperta sita in località “Alli Mastagni” che confina: a mattina con i Pederzolli, a mezzogiorno con Giov. Carlo Mamani ed il ponte della casa di questo, a sera la strada e settentrione con il muro e diversi altri proprietari).
Nel 1749 la Compagnia dei Sette Dolori costruisce nella chiesa di Stenico una tomba destinata ad ospitare le spoglie dei confratelli defunti. Tra questi vi sono Rocco Todeschini e i suoi figli Paolo e Bortolo che si presume dovessero esservi tumulati, tuttavia Rocco muore il 3 aprile 1750 a 70 anni, quindi è nato nel 1680, e dal libro parrocchiale risulta sepolto nel cimitero della chiesa di S. Vigilio, come la moglie Lucrezia.
In seguito la famiglia, assai prolifica, si è divisa in diversi rami, molti dei quali presto o tardi si sono estinti. Sono stati mugnai, panificatori e conciatori. Particolarmente distinti per il paese sono stati Giacomo Todeschini, combattente garibaldino, e suo figlio Tebano, podestà di Stenico per vari decenni e personaggio di spicco per tutte le Giudicarie.
Oggi sopravvivono due rami: i Todeschini propriamente detti e i Todeschini “Mauzi” un sottoramo dei quali è radicato in Nordamerica dove emigrò Carlo Todeschini, di Davide e Enrica Lappi (sorella di mio nonno Emilio Lappi). Carlo, detto Carletto in paese e Charly in USA, abitava con la mamma e la moglie Carmela a Brooklyn e ha avuto due figli David e Jimmy, tuttora viventi nello stato di New York. David Dave Todeschini è uno scrittore affermato (per saperne di più http://www.net4truthusa.com/aboutus.htm)
Todeschini di Stenico dal 1815
Giovanni e Catterina Diprè Carolina 1817
Croce Cristina 1818
Teresa 1820
Luigia 1821
Paola 1823
Paolo 1825
Pietro e Catterina Armanini Barbara 1819
Catterina 1822
Marino e Maddalena Ferrari Cristina 1827
dal Molin Paolo 1829
Lucia 1831
Teresa 1833
Antonio 1835
Emilio 1837
Bortolo 1839
Luigi 1841
Anna Rosa 1843
Luigi 1845
Marino 1849
Carlo e Margherita Zorzi Maria Maddalena 1831
Catterina 1833
Antonio 1840
Paolo e Barbara Salvini Anna Caterina 1832
Anna Maria 1834
Giacomo 1836
Angela 1838
Silvia 1841
Barbara 1843
Stefano 1846
Ottavia 1848
Albino 1850
Cesare 1852
Aldina 1858
Carlo e Margherita Zorzi Maria 1835
Pietro 1837
Luigia 1841
Simone 1844
Maria 1847
Carlo 1849
Giacomo e Margherita Parisi Pasqua 1838
Bortolameo 1841
Amalia 1843
Scolastica 1846
Maria Luigia 1848
Rocco e Marianna Armanini Neonato 1840
Marcellino 1842
Eugenio 1844
Francesco 1845
Massimo 1848
Neonato 1849
Marino e Maddalena Ferrari Neonata 1847
Maddalena 1850
Santa Marina 1853
Rocco e Maria Pederzolli Miradio 1851
Pietro 1853
Cesare 1858
Fortunata 1863
Rocco 1866
Paolo e Margherita Simonini Angelo 1856
Albina 1858
Virginia 1860
Cesare 1863
Neonata 1864
Giacomo e Teresa Sicheri Aretiano Tebano 1863
Elpina 1865
Cesare 1868
Giuseppe 1870
Riccardo 1872
Elisa 1875
Pietro e Antonia Zambanini Teresa 1868
Pietro Paolo 1870
Michelangelo 1872
Maddalena 1874
Antonio e Rosa Sebastiani Maria Alice 1868
N.N. e Cattarina Todeschini Luigia 1871
Luigi e Teresa Busatti Erminio 1872
Paolo e Emilia Pederzolli Antonia 1872
Santa Maria 1873
Marino 1881
Neonata 1883
Carlo e Maria Lappi Agostino 1879
Margherita 1881
Giuseppina 1883
Geremia 1884
Virginia 1887
Anna Maria 1888
Luigi 1890
Giuseppina 1893
Angelo e Catterina Ferrari Assunta 1884
Anna Rosa 1891
Giuseppina 1894
Tebano e Lucia Daldoss Elpina 1886
Giacomo 1887
Ruggero 1888
Rinaldo 1890
Aristo 1893
Clotilde 1894
Tullio 1896
Aristo 1898
Amelia 1900
Germano Decio 1902
Erminio Giacomo 1904
Michelangelo e Anna Busatti Filomena 1899 --------- Montanarini Eliseo------ Amedeo
Mauzi Antonia 1900 Antonietta
Pietro Paolo 1902
Leopolda 1903
Emilio 1904
Silvestro Sesto 1906
Silvestro 1909
Dirce 1912
Cesare e Ersilia Pederzolli Armida 1905
Tullia 1910