In piedi, appoggiato alla piccozza, il mio papà Michele Lappi finanziere, guarda un suo collega che pone un mazzetto di stelle alpine alla Madonnina sul muro di un rifugio in Valle Aurina.

 Genealogia della famiglia Lappi in Trentino

Questa è la sintesi della ricerca che da alcuni anni ha occupato molto del tempo libero di chi scrive, ore ed ore trascorse negli archivi alla ricerca, spesso vana, di documenti che potessero far luce sulle vicende della nostra gente, ore ed ore passate in studio a trascrivere grafie che definire incomprensibili sarebbe un puro eufemismo, ore ed ore trascorse al computer per impostare e comporre il lavoro svolto, e purtuttavia l'esito è gratificante.

E' il limite e la bellezza della ricerca d'archivio.

Il primo Lappi che appare in un documento è Francesco che il 16 maggio 1718 prende casa a Pieve di Ledro; questo, infatti, riceve in affitto per 5 anni l’edificio detto “la casa delli signori Bernardi” situato presso la chiesa di S. Giuseppe, la piazza, la via e l’androna e nel quale va a vivere dopo il matrimonio con Maria Formentoni da Riva. Nel relativo atto, redatto il 4 agosto 1718 dal celebrante, il cappellano Domenico Tosi, nella Chiesa Arcipretale di Riva, si legge “...Dominum Franciscum Lappi, Vincentinum, per multos annos hinc Riva commorantem” che, tradotto, suona così: “il signor Francesco Lappi vicentino da molti anni abitante in Riva”. È accertato perciò che i Lappi sono in Trentino dagli inizi del XVIII° secolo.

In un altro documento del 1730 si scopre che Francesco è farmacista in Val di Ledro ed ha un fratello di nome Girolamo; entrambi sono figli di Bortolo fu altro Francesco Lappi e di Margherita, della quale non è citato il cognome, “...dall'Isola di Mallo, Diocese di Vicenza”, morti 14 anni prima abintestati, cioè senza lasciare testamento .

Francesco Lappi senior, quindi, visse ad Isola, l'odierna Isola Vicentina, paese allo sbocco della Val d'Astico situato letteralmente ad un tiro di schioppo da Malo, nel cui comune era inglobato fino a pochi decenni orsono; egli fu il padre di Bortolo che era sposato con Margherita; non è appurato se Bortolo e Margherita emigrino in Trentino assieme ai loro due figli Francesco e Girolamo, oppure se questi ultimi intraprendano da soli il viaggio, certo è che Francesco iunior il quale, stante l'usanza del tempo di imporre al primogenito il nome del nonno, dovrebbe essere il più anziano, e Girolamo, si stabiliscono in Val di Ledro.

Entrambi sono speziali, professione che corrisponde all’odierno farmacista ma con competenze ben più ampie, e, considerando che, spessissimo, quest’arte veniva tramandata di padre in figlio, è molto probabile che anche Bortolo lo fosse. Come già detto, Francesco sposa Maria Formentoni originaria da Biasezza, l'odierna Biacesa, e si stabilisce a Pieve di Ledro dove apre una speziaria, ma il suo lavoro non doveva essere molto lucroso se nel 1736 la moglie è costretta a vendere alcuni suoi fondi dotali per sopperire alle ristrettezze della famiglia; successivamente però, le loro condizioni di vita migliorano grazie anche all'eredità dello zio Lorenzo Formentoni, eredità che tramanderanno, assieme ai loro beni, ai loro figli Giovanni e Cecilia.

Francesco muore tra il 1745 ed il 1746 e l’incertezza di molte date, comprese quelle di nascita dei figli, è dovuta alla distruzione di molti libri parrocchiali, specie nel Ledrense, a causa delle diverse invasioni napoleoniche subite dai nostri paesi.

Giovanni diventa farmacista come il padre e di lui sappiamo solo che muore nel 1776 all'ospedale di Riva dopo lunga malattia e che viene sepolto nella tomba della Confraternita della Disciplina di quel luogo. Anche di Cecilia sappiamo poco, poiché tutte le notizie che abbiamo su di lei provengono dal suo testamento. Il documento è dettato al notaio la sera di Natale del 1796 nella casa della Capellania della Confraternita del Corpus Domini posta nella Squadra della Chiesa in Riva, davanti a sette testimoni che tengono ciascuno in mano un lume acceso, essendo trascorsa l’ora della salutazione angelica vespertina. Cecilia Lappi, che da molti anni risiede presso la stessa Confraternita, è a letto in precarie condizioni fisiche ed esprime le sue ultime volontà secondo le quali dispone che tutta la sua discreta sostanza sia destinata al suffragio dell'anima sua, con poche eccezioni tra le quali vi è un lascito di 600 fiorini a favore dei figli di suo cugino Giorgio Lappi di Stenico, l’unico figlio di Girolamo. Muore il 13 gennaio seguente e viene sepolta nella tomba della Beata Vergine del Suffragio nella Chiesa Parrocchiale di Riva.

Ma torniamo a Girolamo; egli compare per la prima volta come testimone in un atto notarile del 1720 in cui è citato come farmacista abitante a Pieve di Ledro, riappare in un altro documento del 1730 per una questione d'eredità col fratello, affacciandosi poi a Stenico nel 1744; sembrerebbe che dal '20 al '44 non fosse stato presente in Val di Ledro, con ogni probabilità potrebbe aver esercitato la sua professione in qualche valle vicina, ma rimane il fatto che per oltre vent'anni di lui non si sa nulla. Comunque, agli inizi del 1744, Girolamo affitta in Stenico la “Speziaria Zorzia” avviandovi l'attività di speziale e chirurgo e, nel successivo autunno, chiede in moglie una ricca ereditiera del luogo, Anna Domenica Zorzi, figlia del defunto dottor Giorgio Aliprando.

Come Girolamo, Anna Domenica non è più giovane, ha superato la quarantina e, a differenza della sorella Caterina, andata in moglie a Giacomo Antonio Bonora, notaio di Arco, non si è sposata prima a causa degli obblighi assuntisi per la cura degli anziani genitori. Si dimostra comunque scaltra e smaliziata, nonché abituata a trattare i propri affari, infatti, il 1° gennaio 1745, prima di accettare il matrimonio e consegnare a Girolamo la cospicua dote di 2000 fiorini, fa sottoscrivere allo stesso un severo contratto con il quale cautela se stessa ed i propri beni da qualsiasi interesse che il futuro marito potesse prevedere nel matrimonio, facendogli addirittura giurare pubblicamente di rinunciare persino ai diritti di legge in caso che essa stessa gli premorisse. Girolamo accetta ogni condizione ed il 16 gennaio 1745 le nozze vengono celebrate dal curato don Giovanni Corradi nella chiesa di S. Vigilio in Stenico; due anni dopo, i due novelli sposi si stabiliscono nella bella casa di Tovo acquistata dai fratelli don Matteo e dottor Giuseppe Antonio Zorzi, cugini di Anna Domenica, e dalla loro unione nascono due figli: Giorgio Aliprando Giuseppe Germano e Teresa Margherita. Mentre di quest'ultima non si sa nulla, se non la data di nascita, segno evidente di morte in tenera età, Giorgio cresce nella troppo comoda condizione di figlio unico di famiglia ricca e, nonostante gli intuibili tentativi del padre di avviarlo, come tradizione, all'attività di famiglia, ben presto mostra tutta la sua irrequietezza dandosi a vita sregolata. Nel frattempo, mentre Girolamo si fa apprezzare per l’onestà personale e la preparazione professionale nell’esercizio dell’arte farmaceutica e chirurgica, Anna Domenica gestisce oculatamente i suoi beni tanto immobili che di capitale, prestando denaro a chi ne ha bisogno, dietro il compenso di interessi annui che si aggirano intorno al 6 %.

La morte coglie Anna Domenica il 9 marzo 1765 ad appena 59 anni e, per propria disposizione testamentaria, il suo funerale ha luogo con solennità ed il concorso di tutto il clero della mezza pieve di Banale che accompagna il feretro fino al ponte delle Tre Arche dove viene preso in consegna dai Padri Francescani di Campo. I religiosi, assieme ai membri della Confraternita dei Terziari di S. Francesco alla quale Domenica apparteneva, completano il funerale tumulando la salma nella tomba della Confraternita stessa nella chiesa del Monastero di Campo Maggiore. Nell’occasione si verifica un curioso quanto riprovevole episodio descritto negli atti del convento: l’arciprete del Lomaso rev. Paolo Tabarelli de Fatis, in stola e cotta, aspetta l’arrivo del corteo funebre davanti alla chiesa di S. Quirico, ma il padre guardiano Gaetano da Rovereto, prevaricando i diritti di questo, lo scavalca procedendo alla celebrazione delle esequie. Le conseguenti proteste dell’arciprete, costringono i superiori dell’Ordine a disporre che il padre guardiano chieda scusa a don Tabarelli il quale, da parte sua, si adopererà perché, in futuro, più nessun laico venga sepolto nella chiesa di S. Quirico. Nel suo testamento Domenica lascia tutte le sue cospicue sostanze al figlio con l'aggravio però di un notevole lascito all'anima sua, cioè alla Chiesa e, con ogni probabilità, si può ragionevolmente supporre che, complice l’indolente carattere ed il tenore di vita di Giorgio, sarà questo fatto a portarlo alla rovina dato che lo troveremo più avanti invischiato in lunghe e costosissime vicende giudiziarie che contribuiranno a ridurlo in miseria.

Rimasto vedovo, Girolamo assume l’onere di gestire il patrimonio della defunta moglie assieme alla tutela del figlio ancora in minore età, ma questi non tarda ad avanzare richieste concrete poichè si trova già pressato dai creditori, tanto che nel dicembre del 1768, a soli 22 anni, lo troviamo tornare da Verona carico di debiti e di pegni presso il monte di pietà della città scaligera. Il giovane, comunque, non risulta abbia mai lavorato impegnando il vecchio padre, usufruttuario ed amministratore dell'eredità materna, a rimediare ai guai da lui combinati. 

All’inizio del 1771, non ancora  raggiunta la maggiore età (25 anni), Giorgio si sposa con Teresa Tozzi da Vezzano la quale però muore a soli 33 anni dopo avergli dato due figli: Girolamo Giorgio e Maria Teresa; risposatosi alcuni anni dopo con Rosa Albertini di Premione, ha da questa altri quattro figli: Anna Catterina, Francesco Giuseppe, Giuseppe e Giovanni Matteo. Egli continua, comunque, a vivere vendendo a periodi regolari le sostanze lasciategli dalla madre, in questo forzatamente assecondato dal padre che, fino alla morte avvenuta nel 1782, continuerà sconsolatamente ad autorizzare le vendite nel timore che il figlio, spinto dalla mancanza di denaro, possa commettere qualche atto illecito.

Alla morte del vecchio Girolamo, Giorgio entra in possesso di tutti i beni di famiglia e si affretta a vendere il poco che il padre possedeva e cioè il contenuto della speziaria. Tuttavia, nel testamento della madre è contenuta una precisazione che destina i frutti di 5 anni della somma di 1000 fiorini ragnesi alla celebrazione, da parte dei RR PP di Campo, di un corrispondente numero di Sante Messe in suffragio della sua anima, con la precisa disposizione che il figlio debba rilasciare la dichiarazione scritta di accettazione del testamento senza alcuna condizione o protesta, poiché in tal caso tutto andrebbe alla causa pia. Come commissario esecutore di tale legato è nominato l'arciprete del Banale don Bernardino Pasi il quale, ben conoscendo l’indole e la condotta dell’erede dei Lappi e nel timore della dilapidazione di quanto la defunta Domenica aveva lasciato alla Chiesa, ottiene dall'autorità giudiziaria l'autorizzazione ad inventariare tutto quanto fosse di pertinenza della predetta eredità. Poco sappiamo dell’intuibile controversia che, di certo, insorse tra Giorgio e l’arciprete del Banale, ma, dopo la morte del padre, l’autorità giudiziaria lo interdice legalmente nominando un curatore che gli possa impedire di sperperare il suo patrimonio. Questo induce Giorgio a commettere qualche illecito tanto che, come detto in precedenza, si trova a più riprese invischiato in guai giudiziari e, quando questi terminano, si trova con la famiglia nella più nera miseria. Permuta allora la sua bella casa di Tovo con quella ben più modesta di Battista Francescotti, sita nello stesso quartiere ed anche di quella, alla sua morte avvenuta nell’estate del 1800, resterà ben poca cosa alla vedova ed ai figli, il primo dei quali Girolamo, nel frattempo, si è sposato con Maria Brunelli. La famiglia versa in deprecabili condizioni, che vengono però mitigate dall’eredità della zia Cecilia di Riva ed il primogenito, a differenza del padre, si dimostra responsabile ed assennato curando, con attenzione ed oculatezza, gli interessi suoi e dei suoi fratellastri ancora in minore età. Girolamo, nel 1793, testimoniando al processo per il furto dei broccoli di don Michele Corradi si dichiara sarto di professione, ma nel 1816 lo troviamo gestore di un'osteria in Stenico.

Da questo momento la secolarizzazione del Principato e la costituzione del Regno d'Italia da parte di Napoleone cambia lo stato politico sociale ed economico delle nostre valli ed il reperimento di notizie e documenti risulta problematico; resta solo da aggiungere che Rosa Lappi, vedova di Giorgio, vivrà a lungo esercitando fino in età avanzata, l'attività di ostetrica, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "vecchia mammana" e che, fino agli anni '30 del nostro secolo, i Lappi furono essenzialmente contadini di modesta condizione, se si eccettua quel Francesco Giovanni che, a metà dell'800, faceva il "saltaro", ossia la guardia campestre, e coloro che emigrarono in America.

 

 

I Lappi di Stenico

Il ramo di Stenico della famiglia Lappi, come abbiamo visto in precedenza, ha origine allorquando Girolamo Lappi, apparso a Stenico per la prima volta nei rogiti del notaio Giuseppe Antonio Betta nel 1744, sposa nel 1745, Anna Domenica Zorzi, ricca esponente della borghesia di Stenico; nel citato documento, egli è indicato come originario da Vicenza, ma abitante "in queste Pievi delle Giudicarie"; in realtà, egli proveniva dalla Val di Ledro.

I personaggi di seguito riportati, in rigoroso ordine cronologico di nascita, sono descritti sulla base di notizie ricavate dai registri parrocchiali e da documenti notarili ro­gati da vari notai dell'epoca, reperiti presso l'archivio di Stato di Trento.

Girolamo  

figlio di Bortolo e di Margherita, n. 1703 +18.8.1782, chirurgo, e speziale; nel 1744 ottiene in locazione da Gius. Simone Zorzi la speziaria fino ad allora gestita da Pietro Rossi di Sclemo che si trovava dove oggi sorge l'asilo; il 16.1.1745 sposa Anna Domenica n. 1705 +9.3.1765, figlia del fu Giorgio Aliprando Zorzi delle leggi dottore, notaio, Provicario di Castel Stenico ecc.; i coniugi Lappi vanno ad abitare nella casa a Tovo acquistata dai fratelli Zorzi figli del dottor Marco Antonio; hanno due figli: Giorgio e Teresa Margherita

Giorgio Aliprando Giuseppe Germano

figlio di Girolamo ed Anna Domenica Zorzi, n.29.5.1746 +2.9.1800; sposa in prime nozze, verosimilmente intorno al 1771, Teresa di Giacomo Tozzi di Vezzano n.1744 +23.11.1777 ed ha da questa due figli Girolamo e Maria Teresa. In seconde nozze sposa Rosa, figlia di Antonio Albertini di Premione, n.1750 +15.2.1834 di mal di cuore, questa era detta “la vecchia mammana” avendo esercitato per moltissimi anni l'ostetricia in Stenico; hanno quattro figli: Catterina, Francesco, Giuseppe e Matteo

Teresa Margherita

figlia di Girolamo ed Anna Domenica Zorzi, n.14.9.1747; non ho trovato altre notizie, certamente è morta nell'infanzia

Girolamo Giorgio

figlio di Giorgio e di Teresa Tozzi, n.27.5.1772 +4.9.1830 di malattia; si sposa con Maria Brunelli; in un documento del 1793 si dichiara sarto e nel 1816 gestisce un'osteria in Stenico

Maria Teresa

figlia di Giorgio e Teresa Tozzi, n.11.7.1755 +12.5.1787

Anna Catterina

figlia di Giorgio e Rosa Albertini, n.30.7.1782 +7.9.1823 di tifo senza sposarsi

Francesco Giuseppe

figlio di Giorgio e Rosa Albertini, n.12.3.1785 +22.10.1857 di asma cronica attorno al 1810 sposa Teresa, n.1787 +4.9.1841 di fiso all'omento (tumore all'intestino), figlia di Giovanni Cristanelli e Maria Parisi di Premione; hanno sette figli: Giorgio, Rosa, Anna Maria, Catterina Margherita, Francesco Giovanni, Margherita Teresa e Giovanni Pietro

Giuseppe

figlio di Giorgio e Rosa Albertini n.9.10.1790 +19.7.1831 di epilessia

Giovanni Matteo

figlio di Giorgio e Rosa Albertini, n.22.10.1796 +9.2.1871 per apoplessia, era contadino e calzolaio; il 16.7.1825 sposa Catterina figlia di Pietro Corradi e Domenica Dell'Anna di Spormaggiore, n.1793 +13.5.1874 per marasma senile

Rosa   

figlia di Francesco e Teresa Cristanelli n.2.5.1812 +?; il 5.10.1835 sposa Bernardino Pederzolli

Giorgio

figlio di Francesco e Teresa Cristanelli, n.14.2.1815 +24.5.1880 di pleuro-polmonite; il 27.9.1842 sposa Marianna di Giocondo Armanini e Teresa Scalfi, n.1813 +11.1.1881 per emiplagia dx (paralisi); hanno quattro figli: Francesco, Michele Romedio (bisnonno Michel) Teresa Maria e Maria Margherita; faceva il contadino

Anna Maria

figlia di Francesco e Teresa Cristanelli, n.9.7.1818, non ho trovato altro, probabilmente è morta nell'infanzia

Catterina Margherita

figlia di Francesco e Teresa Cristanelli, n.21.10.1821 +?; il 22.10.1841 sposa Simone Diprè, n. 22.1.1814 fu altro Simone Diprè e fu Margherita Pasqua

Francesco Giovanni             

figlio di Francesco e Teresa Cristanelli, n.27.4.1823 +17.3.1902 per un carcinoma al ventricolo, era guardia campestre cioè saltaro; sposa in prime nozze il 24.5.1856, Teresa di Luigi Martello e Domenica Sebastiani, nata il 16.11.1827 +10.3.1870 per idrotorace; hanno quattro figli: Angelo, Emma, Teresa, Gelindo Francesco ed una bimba nata e morta il 11.12.1867. Sposa in seconde nozze, il 1.6.1870, Barbera di Antonio Sicheri e Francesca Paoli +24.3.1924; hanno due figli: una bimba nata e morta il 5.5.1871 e Renato

Luigia Catterina     

figlia di Matteo e Catterina Corradi n.6.11.1826 + ?; il 16.11.1850 sposa Giacomo Busatto di 28 anni, vedovo, dimorante da cinque anni a Stenico ed originario da Arsiero di Schio

Margherita Teresa 

figlia di Francesco e Teresa Cristanelli, n.15.12.1826 +6.6.1890 di vecchiaia il 13.1.1859 sposa Giacomo fu Giuseppe Tisi di 32 anni di Giustino

Matteo Bernardo    

figlio di Matteo e Catterina Corradi, n.25.3.1832 +1.4.1832 per convulsioni

Giovanni Pietro      

figlio di Francesco e Teresa Cristanelli, n.29.6.1832 +14.3.1833 per consunzione lenta dalla nascita

Matteo Pietro         

figlio di Matteo e Catterina Corradi, nato e morto il 29.1.1837

Matteo                    

figlio di Matteo e Catterina Corradi, n.1837 +30.8.1868 per consunzione

Francesco               

figlio di Giorgio e Marianna Armanini, n.26.4.1844 +31.12.1849 per gastrite infiammatoria

Michele Romedio

figlio di Giorgio e Marianna Armanini, n. 11.6.1846 +19.12.1908 di tetano, contadino, intorno al 1875 sposa Maria ( Marieta ) figlia di Giovanni Battista Bassetti e Margherita Pedrini di Lundo, n.19.5.1853 +9.8.1915 per insufficienza cardiaca; hanno otto figli: Emilio (nonno Milio), Domenico, Elvira, Emanuele, Luigi, Beniamino, Enrica e Paolina

Teresa Maria

figlia di Giorgio e Marianna Armanini, n.12.8.1850 +28.6.1917 per paralisi cardiaca; il 20.11.1876 sposa il cugino Beniamino figlio di Bernardo Pederzolli e Rosa Lappi, figlia di Francesco e Teresa Cristanelli       

Maria Margherita  

figlia di Giorgio e Marianna Armanini, n.14.5.1855 +1929; il 10.8.1878 sposa Carlo figlio di Carlo Todeschini e Margherita Zorzi di anni 29

Angelo                     

figlio di Francesco e Teresa Martello, n.27.2.1859 +10.6.1923 di tifo addominale; faceva il calzolaio, il 25.9.1886 sposa in prime nozze Bona di Andrea Mammani e Bona Scalfi, n.31.12.1861 +8.10.1888 per processo puerperale; hanno due figli : Elvira e Francesco; il 23.6.1897 sposa in seconde nozze Emma di Francesco Contrini e Maria Dallafior da Limarò delle Sarche n.18.8.1871 +25.11.1921 per paralisi spinale e cardiaca; hanno quattro figli: Ida, Nazzarena Ester, Teresa e Maria

Emma Teresa

figlia di Francesco e Teresa Martello, n.27.10.1860 +?; il 21.11.1901 si sposa con Antonio fu Giuseppe Pozzato e Giuseppa Gramegna, nato ad Adria (Rovigo) il 13.2.1852 ed ivi residente; non ho altre notizie, ma con ogni probabilità si saranno trasferiti in Veneto

Gelindo Francesco

figlio di Francesco e Teresa Martello, n.11.2.1864 +28.1.1869

Renato                    

figlio di Francesco e Barbera Sicheri, n.4.8.1873 +8.11.1881

Emilio Angelo

figlio di Michele e Maria Bassetti, n.24.2.1877+8.8.1957, contadino, il 16.4.1904 sposa Antonia di Valentino Diprè ed Eugenia Peterlini, n. 26.3.1884 +14.5.1960; hanno dieci figli: Maria, Eugenia, Pierina, Michele, un'altra Eugenia, Emanuele, Paolina, un'altra Paolina, Valentina ed un'altra Paolina ancora (la zia Paolina di Verdesina)

Come si noterà, in quegli anni vi era la civilissima usanza di ricordare un figlio morto alla nascita o in tenera età imponendo lo stesso nome al figlio successivo la qual cosa, purtroppo, data l'altissima incidenza di mortalità infantile del tempo, accadeva di frequente

Domenico

figlio di Michele e Maria Bassetti n.12.5.1879 + 1956, contadino, il 28.11.1908 sposa la cugina Margherita, n.1882 + ?, figlia di Carlo Todeschini e Maria Lappi (figlia di Giorgio e Marianna Armanini) la quale aveva un figlio di nome Aristide nato da padre ignoto (si dice fosse Mario Simonini) e che viene legittimato

Emanuele Luigi

figlio di Michele e Maria Bassetti, n. 2.1.1883 alle ore13+13.4.1965 al Ricovero di S. Croce del Bleggio, contadino; il 26.2.1918 sposa Giuseppina Sicheri (zia Pina), n. 26.6.1891 fu Fortunato e Domenica Diprè (per questo matrimonio furono fatte le pubblicazioni il 5.12.1914, ma subito dopo lo zio fu richiamato in guerra); hanno un figlio nato il 27.1.1919 e morto il giorno dopo al quale non fu dato il nome, poi Mario ed Ines. In età già avanzata sposa in seconde nozze Annunziata Sicheri

Elvira                      

figlia di Michele e Maria Bassetti, n.1885 ? + ?, il 28.11.1908 a 23 anni sposa il cugino Davide, contadino, figlio di Carlo Todeschini e Maria Lappi; quindi Domenico ed Elvira, fratello e sorella, sposano, lo stesso giorno, sorella e fratello loro primi cugini, figli della zia paterna Maria

Luigi Angelo

figlio di Michele e Maria Bassetti, n. 17.4.1885 + ?; il 7.10.1913 sposa Maria Sicheri n. 23.1.1892, figlia di Candido e Maria Armanini (detta Maria dal Molin, della famiglia dei Molineri) ed emigrano in America; l'anno successivo nasce Italia a Reynoldsville (Pennsylvania), ancora l'anno dopo nasce Nerino, nel 1918 hanno Alfredo Angelo che viene battezzato nella Parrocchia di S. Antonio di Padova a Johnstown (Pennsylvania), quindi rientrano in Italia ed a Stenico nasce nel 1921 Geri (Geremia). Nel periodo fascista tornano in Nordamerica dove, nel 1928, hanno un ultimo figlio Robert Louis.

Beniamino Giorgio

figlio di Michele e Maria Bassetti, n. il 24.7.1887 e + il 12.12.1887 per debolezza innata a quattro mesi e mezzo

Elvira Teresa

figlia di Angelo e Bona Mammani, n. 28.8.1887 e +?; il 11.2.1907 sposa Fortunato Pederzolli, contadino, fu Beniamino e della vivente Teresa Lappi (di Giorgio e Marianna Armanini)

Francesco

figlio di Angelo e Bona Mammani, n. il 3.10.1888 e + il 23.3.1890 a 17 mesi per catarro intestinale

Enrica Virginia

(zia Richeta) figlia di Michele e Maria Bassetti, n. 16.5.1889 e +?; sposa per procura Davide Todeschini ed emigra in America a New York Brooklyn; un figlio Carlo (Carletto) sposato con Carmela; questi hanno due figli Davvy e Jimmy

Alla fine dello scorso mese di settembre 1993 ho contattato la signora Maffei di Villa Banale che abita a New York, la quale mi ha riferito che Carletto è morto alcuni anni fa e di essere in stretto contatto con Carmela che si risposata con un nostro conterraneo originario di Lundo, rimanendone però nuovamente vedova dopo poco tempo

Paolina Luigia

figlia di Michele e Maria Bassetti, n. 23.6.1892 e +nel 1923, il 7.2.1914 sposa Egidio Litterini di Villa Banale fu Pietro e vivente Giulia Parisi, fanno da testimoni al matrimonio Emilio Lappi e Valentino Diprè (nonno Milio e zio Valentin); subito dopo emigrano in America dove hanno un bimbo che muore a tre anni di pertosse. Paolina muore in America di parto e con lei anche i due gemelli neonati. Egidio Litterini rientra in Italia intorno al 1924 e sposa Ida Salvini di Villa Banale dalla quale ha tre figli Flora, Ervino e Verina (notizie fornite da Flora Litterini)

Ida Maria

figlia di Angelo ed Emma Contrini, n. il 15.5.1898 + il 30.11.1962, il 27.1.1923 sposa Narciso Menapace di Flavon, figlio di Luca e fu Anna Martini, il quale legittima Emma, nata da padre ignoto il 5.7.1922; abitavano a Trento nel rione di Piedicastello nella stessa casa dove abitava anche Arturo Sicheri (Bereton) che aveva il chiosco di frutta e verdura nella piazzetta in fondo a via del Suffragio

Nazzarena Ester

figlia di Angelo ed Emma Contrini, n. il 2.7.1899 e + il 13.12.1899 a 5 mesi di polmonite

Teresa Veronica (Teresina)

figlia di Angelo ed Emma Contrini, n.il 23.1.1901 +?; il 5.4.1930 sposa, a Spormaggiore, Ernesto Spicciarullo di Sessa Aurunca (Catanzaro); gli anziani dicono che “l'è nada gio per l'Italia e no se l'è pu vista”

Maria                      

figlia di Angelo ed Emma Contrini, n. il 3.1.1904 e + il 2.5.1905 per broncopolmonite

Aristide (Aristo)

figlio naturale di Margherita Todeschini legittimato da Domenico (zio Minico), n. 1904 e +1988 alla Casa di Riposo di S. Croce del Bleggio; emigrato in Germania a Kochel in Baviera, vi sposa Paola Schich, non ebbero figli. Secondo la vox populi il padre sarebbe stato Mario Simonini.

Maria                      

figlia di Emilio ed Antonia Diprè, n. il 4.9.1907, emigrata in Piemonte, sposa il 22.12.1934 a Pralungo di Biella, Romeo Martino Mosca e colà si stabilisce dove vive tuttora; hanno due figli Giulio ed Antonietta

Eugenia                   

figlia di Emilio ed Antonia Diprè, n. il 15.9.1908 e + il 12.6.1909 di tubercolosi

Pierina                    

figlia di Emilio ed Antonia Diprè, n. il 5.2.1910 e + il .8.1992 a Riva del Garda dove risiedeva da molti anni assieme alla sorella Eugenia, sposata Crosina

Michele

figlio di Emilio ed Antonia Diprè, n. il 8.9.1911 e + il 24.10.1978 a Trento, nel 1931 si arruola nella Guardia di Finanza ed il 23.11.1940 sposa Giustina Scalfi fu Guglielmo e di Erminia Corradi, nata il 16.12.1911 e + a Trento il 1.2.1973; hanno quattro figli: le gemelle Antonietta e Maria Letizia, Ennio e Luciana

Eugenia                   

figlia di Emilio ed Antonia Diprè, n.il 13.7.1913, parrucchiera, il 5.5.1951 sposa Riccardo Crosina di Riva del Garda e colà si stabilisce; durante l' estate Riccardo lavora come “barcarol” a Riva e d'inverno si trasferisce a Stenico lavorando come calzolaio; non hanno figli e, alla morte dei genitori, Eugenia accoglie nella propria famiglia la sorella Pierina

Italia (Dolly)

figlia di Luigi e Maria Sicheri, nata il 14.7.1914 a Reynoldsville Pennsylvania sposa Gino Zanoni ed ha quattro figlie: Betty Jean, Elda Mae, Mary Ann e Gloria Jean, tutte sposate con figli

Emanuele

figlio di Emilio ed Antonia Diprè, n.il 23.9.1914 e + il 4.2.1991 a Stenico; il 15.2.1947 sposa Rosa Fedrizzi di Cesare, hanno due figli Noris ed Emanuela

Nerino (Reno)

figlio di Luigi e Maria Sicheri, nato il 30.10.1915 a Ralphton in Pennsylvania, sposa Veronica Horwat ed ha due figli Robert e Richard

Alfredo Angelo (Fred)

figlio di Luigi e Maria Sicheri, nato il 12.8.1918 a Jenners in Pennsylvania e + il 17.1.1972 a Somerset PA, è battezzato nella chiesa della Parrocchia di S. Antonio di Padova a Johnstown in Pennsylvania, sposa Virginia Diprè ed ha due figlie Linda Lee e Judith Ann, entrambe sposate con figli    

Paolina                    

figlia di Emilio ed Antonia Diprè, n.il 15.2.1919 e + il 10.10.1919 a otto mesi per pedatrofia e catarro gastroenterico cronico

Paolina                    

figlia di Emilio ed Antonia Diprè, n.il 4.4.1920 e + il 29.1.1924

Mario                      

figlio di Emanuele e Giuseppina Sicheri n. il 9.11.1920 e + a sette mesi e mezzo il 28.6.1921 per enterite catarrale

Valentina                

figlia di Emilio ed Antonia Diprè n.il 17.6.1921 e morta 20 giorni più tardi, il 6.7.1921 per enterite

Geri (Geremia, Jerry) 

figlio di Luigi e Maria Sicheri, nato a Stenico il 21.10.1921 sposa in America Reva Maust ed ha una figlia Maria Reva; data la scarsità di notizie sulla famiglia dello “zio Gigi” presupponiamo che questi sia rientrato a Stenico all'inizio degli anni '20, tornando in America all'avvento del Fascismo; tuttavia gli anziani del paese ricordano che Geri venne in Italia combattendo con le Forze Alleate Americane ed alla fine della guerra si fermò al paese natale dove, acquistato un autocarro, per qualche tempo fece l'autotrasportatore, ma gli affari non gli dovettero andar bene perchè dopo qualche tempo emigrò nuovamente e definitivamente in America.

Emma                     

figlia naturale di Ida Maria, n. il 5.7.1922, viene legittimata da Narciso Menapace quando nel '23 sposa la madre

Ines                         

figlia di Emanuele e Giuseppina Sicheri, + nel 1924

Paolina                    

figlia di Emilio ed Antonia Diprè, n.il 1926; il 22.10.1955 sposa Fiorenzo Viviani di Verdesina e colà si stabilisce dove vive tuttora; hanno due figli:Vigilio ed Antonietta

Robert Louis

Ultimogenito di Luigi e Maria Sicheri, nato a Hyasota (Pennsylvania) il 5.8.1928 e + il 5.10.1966 a Jerome (Pennsylvania). Si sposa con Rachele ed ha quattro figli: Joseph, Terry, Michael e Stephen. Per un caso fortuito sono riuscito a mettermi in contatto via internet con Joseph e dallo scorso anno 1999 siamo in continua corrispondenza. Grazie a questo meraviglioso mezzo di comunicazione il ramo americano della famiglia è tornato a rinsaldarsi con le sue radici.

Antonietta 

figlia di Michele e Giustina Scalfi, n. il 15.9.1941 e + a Teramo 24.7.2015; il 6.5.1967 sposa Nicolino Desantis di Piano S. Pietro, comune di Civitella del Tronto in provincia di Teramo, Guardia di Finanza, e si stabilisce a Trento; un figlio di nome Provino (Nino)

Maria Letizia          

figlia di Michele e Giustina Scalfi, n. il 15.9.1941 e + a Cologna Veneta in provincia di Verona il 6.5.1956

Ennio Emilio 

figlio di Michele e Giustina Scalfi, n. il 8.4.1946; il 11.9.1971 sposa Rosanna Meneguzzo di Giovanni Battista e Rina Rizzi da Bolzano e si stabilisce a Trento dove tuttora vive nel sobborgo di Martignano; hanno una figlia di nome Michela

Noris                       

figlio di Emanuele e Rosa Fedrizzi, n.26.3.1948, Guardia di Finanza; il 27.10.1974, sposa Pia Simoni e si stabilisce a Preore dove tuttora abita; hanno due figli Sara e Redi

Emanuela 

figlia di Emanuele e Rosa Fedrizzi, n.27.8.1953; il 19.5.1973 sposa Valerio Carli e si stabilisce a Dasindo dove tuttora abita; non hanno figli

Luciana                   

figlia di Michele e Giustina Scalfi n. il 5.2.1955 a Cologna Veneta in provincia di Verona; il 18.5.1974, sposa Carlo Girardi di Fornace e si stabilisce a Trento dove tuttora abita; hanno un figlio Luigi

Michela                   

figlia di Ennio e Rosanna Meneguzzo, n. a Trento il 9.6.1975; sposata con Carlo Ferriani abitano a Chievo Verona e hanno una figlia Arianna.

Sara                        

figlia di Noris e Pia Simoni, n. il 23.5.1976; risiede con la famiglia a Preore

Redi                         

figlio di Noris e Pia Simoni, n. il 27.5.1980; risiede con la famiglia a Preore

                

Come si noterà, se si eccettuano i discendenti dello zio Gigi che esistono in Nordamerica e sono abbastanza numerosi, i maschi viventi della famiglia Lappi del ramo di Stenico, a tutt'oggi sono solo tre, perciò l'ultimo dei Lappi in Trentino, salvo smentite peraltro poco probabili, è Redi nel quale tutti noi riponiamo la nostra più affettuosa fiducia per la perpetuazione della nostra famiglia.

Mi sia concessa, infine, un'ultima annotazione; ho appreso che diverse famiglie di Lappi risiedono in Romagna, a Rimini città e nei suoi sobborghi; ho parlato con qualcuno di questi ed ho appreso che loro sono tutti parenti più o meno stretti, che sono nella zona da almeno cinque generazioni e che vi sono alcune famiglie anche a Padova. Si tenga comunque presente che il cognome Lappi è molto diffuso in Finlandia la cui parte settentrionale è appunto denominata Lappi, Lapponia in italiano; tramite Internet ne ho contattati alcuni che vivono in America ed in Australia dai quali ho saputo che i loro progenitori sono emigrati durante la grave carestia che colpì la loro terra nel 1860. Se nel prossimo futuro avrò possibilità di tempo, salute e volontà, avrei intenzione di sviluppare le ricerche storiche in quel di Vicenza dove, a Malo e Isola Vicentina è ancor presente il toponimo “ai Lappi” e dove è ricordato un parroco di nome don Michele Lappi.